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5 per mille: chi ha perso e chi ha guadagnato!

Dopo i primi dati che abbiamo pubblicato la scorsa settimana, qui altre informazioni che potranno esservi utili.

Avevamo detto che il 2014 è l’anno in cui vediamo per la prima volta una flessione nel suo complesso per numero di preferenze: qui vediamo il dato nel dettaglio, analizzando come ogni settore abbia contribuito a questo risultato in precedenza espresso nella sua globalità.

Come sapete il contribuente, nel momento di decidere a chi destinare il proprio 5 per mille, si trova a poter scegliere su 5 ambiti e per ognuno di questi può limitarsi a firmare l’ambito senza indicare il Codice Fiscale di una specifica organizzazione, oppure indicarlo destinando il proprio 5 per mille ad una specifica ONP.

Nel caso della sola firma senza beneficiario specifico, si sceglie l’ambito e la scelta comporterà una ripartizione direttamente proporzionale alle preferenze specifiche che una ONP ha ottenuto.

Nella tabella sottostante si vede appunto che il numero delle preferenze nel suo complesso, anche se lievemente, è diminuito ma non è così per il settore che più ci interessa, il più numeroso, quello delle ONLUS/ Volontariato che, seppur minimo, vede un aumento rispetto allo scorso anno.

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Chi subisce un forte calo in termini di numero di preferenze sono la Ricerca Scientifica e la Ricerca Sanitaria che insieme perdono quasi il 4 % delle preferenze; stessa sorte ai Comuni che perdono circa 30.000 preferenze.

Crescono comunque il numero di Organizzazioni beneficiarie, con una tendenza dunque ad una ulteriore frammentazione. Le ONLUS ammesse al contributo, infatti, crescono di circa 2.500 unità seppure sono le prime 20 organizzazioni che hanno il 26 % del totale delle preferenze mentre 5.725 organizzazioni ottengono meno di 10 preferenze e 1.244 nessuna preferenza.

Nel dettaglio, si può osservare che lo 0,23 % delle organizzazioni ottiene il 39 % delle preferenze.

Resta il problema della forte frammentarietà ma credo che questo sia lo specchio della frammentarietà del terzo settore.

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Continuateci a seguire, nel prossimo post vedremo come questo dato della concentrazione su poche e grandi organizzazioni comincia a presentare qualche primo segnale di inversione.

Mario Consorti – NP Solutions
www.npsolutions.it